La Fontana del Villaggio, in una pur giusta e naturale stratificazione di bisogni, vuole assolvere a questo compito basilare: far sgorgare acqua dissetante per ciascuna persona.
La Fontana del Villaggio fa zampillare e fa scorrere acqua per farci remare, consapevolmente e coscientemente, contro corrente rispetto ad una società omologante che preferisce essere trasportata passivamente dalla impetuosa, travolgente, turbolenta corrente delle mode fugaci e disumanizzanti del tempo presente: le conseguenze psichiche e psicologiche devastanti sono sotto i nostri occhi.
La Fontana del Villaggio, come il Foro romano e l’Agorà greca, è il luogo dove ci si esprime con parole umane e dove si costruisce un rapporto attraverso il dialogo, la discrezione, il comprendere le ragioni dell’altro, il discernimento, la condivisione. Agorà è umanizzare la piazza per superare il trivio attuale. Agorà è impedire al diavolo tentatore, presente nella storia, di tendere subdolamente, agguati ed aggressioni alla persona umana!
La Fontana del Villaggio è uno dei luoghi virtuosi dove, con umiltà, si ricerca la Verità che ci fa liberi!
Abbiamo un sogno nel cuore: recuperare e trasmettere alle giovani generazioni gli antichi valori del nostro popolo che scandiva la vita sul ritmo della terra fertile. In questa aritmia di vita c’è un ritmo sequenziale da recuperare, guardando all’Essenziale: il seme, la paziente attesa, il germoglio, il frutto.
Il nostro progetto affonda le sue radici culturali nella storia del nostro popolo.
Siamo sognatori di costruzioni splendidamente vere, come quelle del Medioevo che tuttora sono lì, capaci a resistere nel tempo. Siamo per l’utopia di grandi progetti, del pensare alla grande attraverso microrealizzazioni, pietre e tasselli di un mosaico dinamico che va componendosi ed assumendo forme e contorni ben delineati.
La Fontana del Villaggio, di giovannea memoria, rappresenta il luogo dove le persone si incontravano. Papa Giovanni XXIII si riferiva specificamente alla Parrocchia. Noi prendiamo a prestito questa immagine e la trasferiamo nel nostro contesto politico, economico, culturale, sociale. Nella società contadina era naturale quell’incontro. In questo contesto noi vogliamo ricrearlo con questa memoria storica della bellezza e della necessità dell’incontro tra persone, arricchita di una volontà razionale e dalla razionalità voluta del nostro essere adulti. Recuperare una memoria storica per recuperare le radici del nostro Paese, del nostro essere, per essere orgogliosi di tanti che sul duro lavoro quotidiano hanno costruito un modo di essere, scandito sull’attesa e sulla progressività e non sul “tutto qui e subito!”
Non c’è una piramide gerarchica, c’è la Fontana del Villaggio, dove ci sono “primi inter pares” che vogliono discutere, chiarire, proporre, lavorare, progredire per la promozione della persona umana, di tutti gli uomini, nessuno escluso!
La Fontana del Villaggio è una scuola, una bottega artigianale per apprendere interattivamente, per imparare ad essere cittadini e non sudditi. La Fontana del Villaggio cammina in sintonia con diverse realtà vivaci come il Forum Nazionale delle Associazioni sociosanitarie cristiane e tutte le Associazioni e Movimenti che intendono promuovere la persona umana. Tutto con compostezza, con serietà, con ritmo armonico, con temporalità, con passione, con amore, nella Verità. Con stile umano.
“Nulla dies sine linea” diceva Apelle. Procedamus, in nomine Domini!
Antonio Falcone